giovedì, Novembre 21, 2024

Gole di Tiberio, magia e leggende sulle Madonie

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“Emozionanti suggestioni tra leggende e miti, di tesori nascosti e misteriosi guardiani.
Di incredibili e magiche esperienze sensoriali fatte di rigeneranti bagni nelle fresche acque e di stupefacenti giochi di luce creati sulle altissime pareti…”

Incastonate nel fondo di una valle boscosa e silenziosa, le Gole di Tiberio sono uno degli angoli nascosti più belli del “Parco delle Madonie”, in un’area dalla pregiata biodiversità dove uliveti, agrumeti e frassineti da manna si abbracciano incorniciando di splendide sensazioni tutta la valle.

Le Gole, oggi sito Geopark con il supporto dell’Unesco, sono formate dal millenario scavare del Fiume Pollina in corrispondenza di rocce carbonatiche Mesozoiche, e prendono il loro nome dalla borgata di “Tiberio”, un antico casale nel comune di San Mauro Castelverde, feudo dalle antiche e nobili origini.

Il contesto naturale è eccezionale: non c’è traccia dell’uomo in questa valle e tutto quanto, anche le Case Marcatagliastro arroccate su un’altura, sembrano essere inghiottite dalla lussureggiante vegetazione, qui composta da essenze tipiche della macchia mediterranea come il Leccio, l’Olivastro, il Lentisco, l’Euforbia, il Mirto, l’Origano, il Salice, i Pioppi, le Tamerici, i Giunchi.
Il letto del Fiume è invece costellato da Oleandri e canneti ed è dominato dagli altissimi blocchi di calcare biancastri lisciviati dal passaggio del Fiume e alti anche fino a 30 metri.
In acqua si notano tantissime anguille, “pulci” di mare, rare specie anfibie e anche granchi d’acqua dolce!

Lungo le altissime pareti è possibile ammirare particolarissime morfologie legate all’azione fluviale e al carsismo, rinvenire fossili del Giura-Cretaceo (gasteropodi, ammoniti), nidi di varie specie di uccelli nelle piccole insenature (spesso con le uova) e, alzando gli occhi al cielo, non è raro riuscire a vedere l’Aquila Reale, che ha in queste zone il suo habitat ideale.

Gole di Tiberio, Madonie - Amo Sicilia

Tutto questo percorrendo le gole, lunghe circa 300 metri, a bordo di piccoli gommoni a remi (o anche a piedi e nuoto nelle stagioni più calde), fino ad uscire a valle, dove è possibile trovare un laghetto e, poco più giù, anche una “Area Nudista”, opera d’arte dell’americano Rob Pruitt del 25 maggio 2007.
La zona nudista sorge in un’area delimitata e “ammucciata”, sulla destra del fiume, che per la sua conformazione naturalistica è chiamata “U mirichietru”.

La passeggiata continua per qualche altro centinaio di metri fuori dalle Gole, camminando nel letto del fiume o sulle sue rive, superando piccole spiaggette, freschi laghetti per giungere infine alle Piccole Gole, ove è possibile fare un bel bagno rigenerativo, immersi in una suggestiva oasi naturale.

Miti e Leggende
Diversi miti raccontano di questo magico luogo.

  • In primis il nomignolo più famoso, “U Miricu”, datogli per via di una leggenda legata alla capacità di questo punto di inghiottire tutto quello che si trova nel letto del fiume e trasportarlo fino a mare.
  • C’è poi il mito de “U Mostru”, fantomatico guardiano protettore delle Gole e del fiume!
  • Gli anziani locali, invece, raccontano della presenza di una misteriosa grotta, nascosta fra le Gole, in cui è conservato il tesoro dei Briganti Maurini.
    I Briganti utilizzavano le grotte come nascondiglio per conservare al sicuro i loro bottini. Il percorso verso le grotte era conosciuto solo da pochi malandrini, e per tenerlo segreto, quando venivano ospitate altre persone esse venivano bendate.
    La caverna, distribuita su tre piani, era conosciuta da tutta la popolazione locale, ma nessuno mai ebbe il coraggio di avvicinarsi perché, così vuole la tradizione, la grotta era sottoposta alla maledizione della “Truatura”: un incantesimo mortale voluto da chi nascose i soldi e che colpisce chi se ne impossessa. Per poter sciogliere il sortilegio bisogna sacrificare una vita umana e fare scorrere il suo sangue sul luogo che custodisce il tesoro…

Geologia
Si tratta di gole fluvio-carsiche impostate su rocce calcaree ed incise dal Fiume Pollina. Il progressivo approfondimento del fiume ha localmente determinato, in una prima fase, lo smantellamento delle preesistenti coperture argillose del Flysch Numidico e, successivamente, l’incisione delle più resistenti rocce carbonatiche sottostanti.
Le gole, oltre ad essere di indubbio interesse paesaggistico, rappresentano un esempio didattico di valle fluvio-carsica .


INDICAZIONI e INFO
Le Gole di Tiberio sono formate dal fiume Pollina (a 80 metri slm) tra i comuni di San Mauro Castelverde e Castelbuono, nel Parco delle Madonie.

Il Sentiero:
Parcheggiata l’auto è possibile scendere fino al greto del fiume tramite una lunga scalinata (400 gradini circa), costeggiata da un boschetto di querce, che ci porta proprio a monte delle Gole, a 50 metri circa dall’accesso alle stesse.
E’ possibile altresì accedere in auto ad un parcheggio privato (a pagamento), che ci lascia molto più vicini al fiume, risparmiandoci la lunga scalinata.
Il resto dell’escursione va fatta in gommone, usufruendo dei servizi e delle guide dell’Associazione “Madonie Outdoor” (sito e Facebook)… oppure a nuoto!!!
Ovviamente periodo consigliato primavera ed estate!

Mappa con Percorsi e Luoghi principali:

Arrivare in Auto:
Per raggiungere la nostra destinazione prendere l’Autostrada A20 Palermo-Messina ed uscire a Castelbuono/Pollina. Proseguire lungo la SS113 direzione Messina. A 2 Km da Finale di Pollina prendere la SP52 per San Mauro Castelverde.
Dopo 8 km, bivio Borrello, prendere la SP60 per Gangi e, dopo 1 Km, svoltare a destra su una stradina (prima asfaltata e poi sterrata).
Percorso quasi un chilometro troveremo un parcheggio e il pannello del “Parco delle Madonie” che segna l’accesso alle Gole e alla lunga scalinata.

Download Tracce: APRI IN GOOGLE MAPS

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